Escursione a dorso di elefanti: la triste attrazione che nasconde sofferenza
- Giada Cecchetti
- 1 mar
- Tempo di lettura: 3 min
Ciao amici viaggiatori e bentrovati in questa collana di articoli volti ad aprirci gli occhi su come una semplice vacanza possa gravare a discapito della salute (e a volte della vita stessa) di un animale.
Viaggi etici: cosa fa di te un cattivo turista
Oggi voglio parlarvi di un tema delicato, ma importante: l'uso degli elefanti per il turismo.
Purtroppo, in molti paesi asiatici, come Thailandia, India, Laos, Myanmar, Sri Lanka e Nepal, è ancora comune vedere questi magnifici animali costretti a trasportare turisti sulle loro schiene.

A prima vista, può sembrare un'esperienza emozionante e un'opportunità per avvicinarsi a questi giganti gentili. Ma la realtà è ben diversa. Dietro l'apparenza di un'attività innocua, si nasconde una pratica crudele e dannosa per gli elefanti...
Ma perché è sbagliato fare una escursione a dorso di elefantigli elefanti?
Gli elefanti non sono fatti per portare pesi sulle loro schiene. La loro colonna vertebrale non è adatta a sostenere il peso di più persone, soprattutto se si considera che molti turisti sono sovrappeso. Questo può causare gravi problemi alla schiena e alla colonna vertebrale degli elefanti, portando a dolore cronico e disabilità.

Perché gli elefanti si lasciano cavalcare allora?
Per rendere gli elefanti docili e obbedienti, vengono spesso sottoposti a un addestramento brutale chiamato "crushing" o "phajaan", che significa "spezzare lo spirito". I piccoli vengono segregati dalla madre e isolati in in piccoli spazi. Fin da cuccioli, l'addestramento prevede l'uso di violenza fisica e psicologica per terrorizzarli e sottometterli.
E non è tutto...
La sofferenza di questi animali non si limita alla crescita e all'addestramento, ma all'intero ciclo di vita nella singola quotidianità.
Gli elefanti, noti per la loro intelligenza e le loro capacità sociali complesse, sono animali selvatici che necessitano di ampi spazi per vivere e interagire con altri membri del loro gruppo.
Gli elefanti utilizzati per il turismo, invece, vivono spesso in condizioni precarie, incatenati per lunghi periodi, senza la possibilità di muoversi liberamente o di interagire con altri della specie.
Sono spesso malnutriti e privati delle cure veterinarie necessarie.

Sofferenza fisica, addestramento crudele e condizioni di vita inadeguate.
Una foto ricordo o un video da mostrare agli amici vale davvero tutto questo? La risposta è ovviamente no.
Da non dimenticare anche che gli animali, seppur addestrati, sono animali selvatici e imprevedibili. Per questo motivo possono reagire in modo inaspettato, mettendo a rischio la sicurezza di chiunque sia nei paraggi.
Un turismo responsabile è davvero possibile?
Invece di cavalcare gli elefanti, possiamo scegliere di supportare santuari etici che si prendono cura di questi animali in modo responsabile. In questi luoghi, gli elefanti vivono in libertà, possono interagire tra loro e ricevono le cure necessarie.

Alcuni esempi di santuari etici sono l'Elephant Nature Park (Thailandia) e l'Elephant Valley Project (Cambogia).
Come capire se si è di fronte a un vero santuario o a un ospedale?
Semplice, se c'è una tariffa di ingresso o un ticket da pagare si è di fronte ad un'attività di sfruttamento.
Ricorda, il nostro potere come consumatori, viaggiatori, persone può fare la differenza. Scegliamo di sostenere un turismo responsabile, che rispetti gli animali e l'ambiente.
Per aiutare gli elefanti è sufficiente semplicemente non prendere parte ad un'escursione a dorso di elefanti. Divulgare e condividere queste informazioni con amici, parenti o altre persone che hanno intenzione o sono in procinto di farlo.
Prima di partecipare a un'attività che coinvolge qualsiasi specie animale, informiamoci e assicuriamoci che sia etica e rispettosa del loro benessere.
Insieme, possiamo contribuire a proteggere questi magnifici animali e a promuovere un turismo più consapevole e sostenibile.

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